domenica 25 dicembre 2016

STEP 25_La mia storia

Salve mio caro lettore, come puoi ben vedere siamo arrivati allo step 25, siamo alla fine del corso. Dal momento che gli addii, che si spera sempre possano essere arrivederci, sono di una tristezza infinita, cerchiamo di pensare positivo e riviviamo insieme il nostro percorso.
Nacque tutto ormai nel lontano ottobre, quando io, il color albicocca mi sono presentato a te, che all’epoca poco sapevi sul mio conto (step1). Per fare in modo che tu potessi parlare di me e del nostro incontro ai tuoi amici, colleghi e conoscenti, mi sono reso internazionale meglio che ho potuto, tramite un’identificazione per lingua in questione (step2) e per codice tra cui HEX, RGB,..ecc.(step3).
Poi tramite il racconto di miti e leggende su di me sei stato trasportato come in “mondo parallelo” dove a differenza tra reale e inventato non era più tangibile (step4 e step8). In seguito in un paio di post ho cercato di attirare la tua attenzione cercando di trovare degli agganci tra me e i tuoi interessi: non è stata una cosa semplice e alla fine la mia concentrazione si è puntualizzata sulla musica (step5) e sul cinema (step7). Continuando la nostra conoscenza c’è stata anche occasione per trattare temi più complessi, come il legame tra me e il mondo della scienza (step6), focalizzandomi poi sulla chimica in particolare (step14). Dall'altro lato non sono però nemmeno mancate occasioni in cui ci siamo fatti “quattro risate” insieme, leggendo i vari fumetti sul mio conto (step13).
Quando alla tv viene trasmesso un bel film, la cosa che maggiormente le persone detestano è la pubblicità. Spero che tu non abbia pensato “la pubblicità in un post? No, ti prego” quando ho pubblicato gli step10 e step15, perchè ho cercato di fare in modo che questi post non diventassero una mera promozione di prodotti, ma un valido modo per estendere i campi in cui indagare.
Durante il nostro viaggio c’è stato anche modo di riflettere sul termine “documento” (step11) e su come sia semplice, ma non scontato rendere una cosa anonima “documento” appunto.
Pertanto per documentare il colore oggetto della mia indagine, ho deciso di usare un’opera d’arte pittorica. Non è stata l’unica volta che mi sono addentrato nel mondo dell’arte, in particolare ho approfondito la mia presenza nel mondo della pittura (step18), dell’architettura (step22) e del design più in generale (step16).
Intrecciando il tempo tra passato e presente si è, da un lato, discusso dei recentissimi brevetti legati a nuove varietà di albicocca (step17), dall'altro dato spazio alle mie origini, portando a conoscenza piatti gastronomici tipici, a base del mio ingrediente (step12) e facendo considerazioni sulla mia presenza al tempo delle crociate (step21).
Veniamo agli ultimi post, alcuni che ho particolarmente amato, in cui ho dato voce a mio ego (step19) e alla mia creatività (step24). E’ stato per me, poi, un onore e un divertimento immenso cercare dell’albicocca nell’alta moda (step20), mentre meno facile, ma ugualmente interessante cercare del selvaggio, del irrazionale nel mio colore (step23). L’ultimo step con cui voglio chiudere questa fiaba è la creazione dell’abbecedario su di me, per rivederlo clicca qui: step9.
E’ stato un piacere conoscerti, spero che ci rincontreremo presto.
Un abbraccio.

Tuo,

Color albicocca.

giovedì 22 dicembre 2016

STEP 24_Nuvole di albicocca


STEP 23_Albicocca "presa di pancia"

Trovare del selvaggio in un colore non sembra essere cosa semplice.
Ho scelto di riportare la seguente dichiarazione per dimostrare come un colore, un frutto quale l'albicocca possa essere un valido termine di paragone per conferire materialità a sentimenti, emozioni e stati d'animo. L'artista a cui sto facendo riferimento è Arshile Gorky. Egli nella sua vita aveva letto Freud, ma nelle sue dichiarazioni ha parlato della natura, vale a dire, il mondo esterno, e le sue risposte ad esso. In effetti, era molto più interessato alla natura che al suo inconscio. Quando Gorky ha descritto il proprio lavoro, ha parlato di quelle cose che, nella sua vita, più lo hanno colpito, dandogli lo spunto per creare nuove opere d'arte.
“I like the heat the tenderness the edible the lusciousness […] I like the wheatfields the plough the apricots the shape of apricots, those flirts of the sun. And bread above all.”
(Arshile Gorky, dichiarazione, Giugno 1942, Collezioni Archives, il Museo d'Arte Moderna.)




Sempre rimanendo nel misterioso mondo dell'inconscio, possiamo notare che, così come accade al colore verde, il quale viene accostato a sentimenti di speranza e invidia senza bisogno di inferenze logiche, anche il color albicocca (sebbene il lame sia meno immediato) può essere associato "di pancia" a concetti astratti come gioia e risate.
Ecco cosa si legge in The Secret Language of Color, di Inna Segal:

martedì 13 dicembre 2016

STEP 22_Albicocca in architettura

Porta in sè il color albicocca la celeberrima opera architettonica: Fallingwater (situata qui).


Ho voluto scrivere "in sè" di proposito, perchè è la storia di questo capolavoro a dirci che il color albicocca anima le basi portanti dell'opera. Ci viene detto infatti l'autore Frank Lloyd Wright realizza una serie di piani a terrazza sovrapposti, che si richiamano alla stratificazione delle rocce del sito della realizzazione e che si innalzano superbamente sopra la cascata, dalla quale Wright trasse ispirazione, creando un incredibile effetto teatrale. Inoltre la pietra nativa delle rocce del sito, che venne scelto per la costruzione, si fonde, come in un unico impasto, con le strutture in calcestruzzo armato color beige, originariamente color albicocca chiaro.
Di seguito alcune vedute proprio del nostro colore:



Dopo tali accorgimenti non possiamo immaginare questa costruzione in nessun altro luogo se non in questo.

Per saperne di più: http://www.aheadcomunicazione.it/la-fallingwater-il-capolavoro-di-frank-lloyd-wright/.

Il seguente video ti permetterà invece una speciale visita virtuale alla tanto citata Casa della Cascata:


Il colore su cui si svolge la mia indagine cede il suo nome inoltre a uno studio professionale multidisciplinare, che si occupa soprattutto di concepts e progetti di architettura, interior designe visual: albicocca architetti

STEP 21_Un frutto "crociato"


"L’albicocca è l’unico buon frutto che i cristiani hanno raccolto dalle crociate."
[La civiltà dell’Occidente medievale, Einaudi, 1999]

Così il famoso storico francese Jacques Le Goff (1924-2014), tra i massimi studiosi della società occidentale del Medioevo, scriveva nel suo testo La civiltà dell’Occidente medievale e più volte ha ribadito in altri articoli e lavori. Dell'età medioevale egli ha indagato i temi cruciali, cogliendo i nessi fra la storia della cultura e la dinamica economica, sociologica e antropologica; inoltre ha cercato di individuare, all'interno di una ricerca unitaria dei processi storici, il formarsi di atteggiamenti, mentalità e dottrine che hanno influenzato le ere seguenti.
Le Goff fu da sempre dell'opinione che le crociate non avessero arrancato alcun vantaggio all'Europa, ma che anzi non avessero fatto altro che causato danni, le cui ripercussioni viviamo ancora ai giorni nostri.
Secondo lo storico le crociate hanno peggiorato i rapporti tra l'Europa cristiana e l'Islam e hanno aumentato il divario tra le due Europe: quella Occidentale e quella Orientale. Il carattere negativo dell’influenza delle crociate è in seno all’Europa stessa, per l’intero Occidente:
"Invece di favorire un’unione tra Stati cristiani, la crociata ha accentuato le loro rivalità" 
[Il cielo sceso in terra. Le radici medievali dell’Europa, Laterza, Roma-Bari, 2004].
Egli ribadì più volte proprio che la massiccia diffusione dell'albicocca, frutto omonimo al colore della mia indagine, che seguì le crociate fosse l'unico risolto positivo del conflitto.

"Tempo fa ho scritto che l’albicocca mi sembrava essere il solo vantaggio delle crociate per l’Occidente, e sono ancora dello stesso avviso." 
[Il cielo sceso in terra. Le radici medievali dell’Europa, Laterza, Roma-Bari, 2004]. 

Approfondimento: https://leorugens.wordpress.com/2014/09/17/lalbicocca-e-lunico-buon-frutto-che-i-cristiani-hanno-raccolto-dalle-crociate/

giovedì 1 dicembre 2016

STEP 20_Abricot dans la haute couture

Nella storia della moda è un modello unico. Innumerevoli furono (sono e saranno) le imitazioni, ma nessuna di esse è riuscita a superare o eguagliare l'originale:
 è l'abito "Delphos", di Mariano Fortuny y Madrazo

L'autore fu un grandissimo estimatore della seta made in Italy. Egli nel 1907 inventò l'inconfondibile plissé Fortuny, utilizzato per il confezionamento del celeberrimo abito serico dalle tonalità pallide di rosa, crema, albicocca e turchese.

Fortuny trasse ispirazione per questo nuovo modello di pieghe dall'opera statuaria greca l'Auriga di Delfi. Molti sono i pezzi desiderabili e da collezione che raggiungono prezzi esorbitanti (il record fu ottenuto da uno di essi nel 2001, che toccò la "modica" cifra di 10000 $).


Robe de Delphos ha ricevuto la stima da parte dell'haute couture francese, che include Fortuny tra uno dei pochi artisti che hanno dato il loro nome a un modello di pieghe (maggiori informazioni qui).
questo link troverai invece un approfondimento sulla storia della seta italiana.

domenica 27 novembre 2016

STEP 19_Anatomia albicocca

Sensazione, qualità, elemento..ci sono tanti modi per definirmi, ma nessuno riesce a inquadrarmi, sono astratto o son concreto? Alla fantasia non por divieto.

Mi presento: sono il color albicocca, ebbene sì esisto anche io, ho una vita indipendente dal frutto che porta il mio nome. L'albicocca frutto, antipatica e prepotente, tenta sempre di rubarmi la scena. Lei sarà anche estiva, succosa e ricca di vitamine ma io, con la mia tinta delicata e luminosa, adagiandomi su pareti e oggetti rallegro e ravvivo l'atmosfera.

Per carità, non mi va di fare la criticona,in un certo senso sono anche grata alla signora albicocca di esistere, alla fine quando mi porta a spasso fa' in modo che la gente mi conosca e si innamori di me.
La maggior parte delle persone mi conosce principalmente per la mia presenza in ambiente architettonico e arredamentistico, come tintura per pareti e mobili. Sono però anche molto gettonata come colorazione di abiti di alta moda e tessuti pregiati, inoltre non c'è marca di cosmetici che non abbia fard della mia gradazione.

Mi sento un colore molto fortunato perché, sebbene io non sia un VIP, uno di quelli da cui siamo derivati tutti noi colori giovincelli, vivo in un ambiente di elite, chi non mi cerca non mi trova insomma, ma i veri intenditori sanno di riuscire a cogliermi in qualsiasi luogo essi guardino.

Con questo alone di mistero chiudo la mia apparizione, sperando che siate in tal modo invogliati a saperne di più di me.
Che sia un arrivederci allora.
A presto!